Rosss ha recentemente acquisito una notevole commessa per la fornitura in opera di un magazzino autoportante automatico per una delle maggiori aziende europee del settore cartario con sede in Belgio. Il progetto è destinato allo stoccaggio complessivo di circa 10.000 tonnellate di rotoli di carta.
Simone Bettini, amministratore delegato della Rosss, ha espresso così la sua soddisfazione:
“Questo è un primo risultato dell’impegno che la nostra azienda, proprietà e collaboratori, ha profuso in questi anni di crisi. Anziché farci prendere dall’angoscia, attraverso l’innovazione e gli investimenti abbiamo cercato nuovi mercati. A dimostrazione che la Rosss era ed è una bella realtà, e che si trattava solo di fantasie di qualche malato di mente poter pensare che la famiglia Bettini, potesse volersi disinteressare dell’azienda. Perché le cose non si fanno con le chiacchiere, ma essendo operativi e impegnati”.
Il progetto, il cui valore si aggira intorno a 3 milioni di euro, prevede la costruzione di un magazzino autoportante di circa 2.200 metri quadrati con altezza di circa 30 metri dotato di un sistema di movimentazione interna automatizzato mediante due traslo-elevatori con satellite a bordo. L’inizio dei lavori è previsto per metà 2018.
Le imponenti dimensioni dell’impianto sono state progettate per fronteggiare gli enormi carichi derivanti dal peso dei rotoli e le forze orizzontali dovute alle scosse sismiche. Il progetto comprende anche la fornitura ed il montaggio dei pannelli di parete e di copertura, specificatamente concepiti per garantire una lunga durabilità ed un’alta resistenza alle fiamme.
“È una delle maggiori cartiere a livello europeo – spiega Bettini – e produce i cosiddetti “bobinoni” di carta. Che vanno stoccati, e viste le dimensioni, il peso e le grandi quantità lo stoccaggio deve essere effettuato con sistemi automatici, che richiedono scaffalature particolari. Pensa solo all’altezza, 30 metri, quasi due volte il campanile della pieve di San Piero! E c’è un altro elemento di grande soddisfazione in questa operazione, è che una delle aziende che produrrà l’impianto di automazione è italiana. A dimostrazione che quando gli Italiani uniscono le loro forze anche solo a livello progettuale, si riesce a vincere, e qui si è vinto su concorrenze straniere e di dimensioni esageratamente più grandi di noi. Siamo soggetti piccoli, e aver ottenuto questa commessa ci riempie di soddisfazione”.
La commessa avrà risvolti occupazionali? “Sicuramente – risponde l’amministratore delegato della Rosss – sul piano occupazionale dà stabilità, e richiede profili sempre più professionali. Perché queste cose non si fanno con i fabbri, non si tratta solo di piegare e saldare un pezzo di ferro, ma occorrono grandi conoscenze tecniche. Per questo assumeremo qualche altra figura di alto profilo, iniziando da tre ingegneri, per la gestione complessiva dell’operazione. Anche perché negli ultimi tempi abbiamo acquisito diversi progetti importanti, che vanno ben coordinati e gestiti”.
[Fonte: ilfilo.net]