A partire dai tempi del capostipite Francesco, di suo figlio Pietro Stefano e di suo nipote Vincenzo, i Bettini sono da sempre radicati – perché innamorati – nel territorio del Mugello. Tutti muratori e manovali. Tutti uomini umili e onesti che con incrollabile devozione ed esplosivo entusiasmo dedicarono le proprie vite alla famiglia e al lavoro. Muratori e manovali furono anche i loro discendenti: Giovacchino Emilio e il suo primogenito Antonio. Muratore e manovale, seppure per brevi periodi, fu anche il primogenito di Antonio: Rossano. Con lui, però, inizia tutta un’altra storia.
Rossano Bettini. Le origini del fondatore di Rosss
Rossano ha segnato nella saga dei Bettini un “secondo inizio” da cui sono partiti poi i suoi figli Stefano, Silvano Simone e Sandro, che oggi costituiscono l’ottava generazione mugellana dei Bettini. La fiaba toscana inizia al principio degli anni Trenta, con l’immagine di un bambino che ogni giorno, calzando zoccoli di legno e con indosso “una giacca da uomo tutta finita”, percorre cinque chilometri in aperta campagna per andare e tornare da scuola. Studia e insieme si esercita in una bottega di carpenteria metallica. “Giocare” a fare il fabbro diventa la sua passione.
La favola prosegue e vede come protagonista un giovane instancabile operaio che riesce a diventare inventore. La fine della storia è ambientata negli anni Duemila con l’immagine di un uomo che fonda un’impresa in grado di esportare prodotti in oltre cinquanta nazioni. Un’azienda che è uno dei motori finanziari del nostro Paese.
Lo straordinario percorso di Rossano Bettini rimarrà nel tempo eccezionale esempio per le generazioni future. Egli crebbe e visse – fino al giorno della sua scomparsa, avvenuta il 12 agosto 2010 – nel tonante concerto delle macchine, fra i bagliori e gli sfrigolii del ferro. Nel fumo e nel calore del metallo temprato.
Data fondamentale sarà il 1947, anno in cui Rossano viene assunto dai fratelli Masoni alla Scaf di Scandicci dove, cinque anni più tardi, riuscì a realizzare la prima macchina profilatrice per produrre scaffalature metalliche a gancio.
Fu un’idea geniale, proficua, pionieristica: in Europa e in America venivano infatti fabbricati solo scaffali leggeri a bullone o scaffali a pallet pesanti ma a incastro. Fu la svolta della sua vita. Fu la definitiva affermazione delle sue qualità e del suo carattere – e al tempo stesso il coronamento di tanti anni di incondizionata dedizione al proprio mestiere. Nel 1965 ideò e fondò la società “La Fortezza” a Scarperia.
L’Azienda Rosss: dal garage di casa al panorama mondiale
Ma Rossano Bettini non si adagiò sugli allori dei risultati conseguiti e così, dal 10 aprile 1981, decise di rimettersi di nuovo in discussione e accettò un’ennesima sfida: creare Rosss. Un’azienda partita da zero, nata nel garage di casa e in un modesto capannone preso in affitto. Un’azienda, tuttavia, destinata a conquistare in breve i mercati internazionali. Un’avventura vissuta nel segno e col supporto della propria famiglia. L’indissolubile continuità fra sfera famigliare e impegno produttivo risulta peraltro lampante già nella scelta del titolo. L’acronimo Rosss è infatti composto dalle lettere “R” e “O” in riferimento al nome di Rossano e da tre “S” consecutive che alludono alle iniziali dei suoi figli.
Fiducia nel futuro e rispetto del passato. Disponibilità, ricerca della perfezione, umiltà. Sono gli inossidabili ideali di Rossano, gli stessi in cui oggi credono i suoi eredi. Con la loro passione i prodotti Rosss sono diventati sempre più apprezzati e competitivi. La sua rete commerciale sempre più consolidata sia in Italia che all’estero. È anche grazie a Stefano, Silvano Simone e Sandro Bettini che si è potuta compiere l’evoluzione dell’azienda da officina artigianale a moderna industria, un’evoluzione sancita il 9 aprile 2008 con il debutto a Piazza Affari.